mercoledì 14 settembre 2016

"ZONA FRANCA" - MICROFONI APERTI SUL PROBLEMA IDROSCALO IL 20 SETTEMBRE 2016


Dopo l’articolo di Mirko Polisano su Il Messaggero di oggi, tanti sono stati gli abitanti dell’Idroscalo che hanno manifestato apprensione e preoccupazione. Martedì, dalle 18 alle 19, su Radio Idrosqalo, lo spazio “Zona Franca” sarà totalmente dedicato al tema trattato nell’articolo per rispondere ai tanti dubbi e tracciare percorsi possibili e condivisi. Potete inviare le vostre domande a comunitafocetevere@tiscali.it oppure telefonare in diretta, inviare sms o messaggi WhatsApp al numero +39 388 9035 105 oppure scrivere sulla PAGINA FACEBOOK DI RADIO IDROSQALO
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IDROSCALO, GIRO DI VITE SUGLI ABUSIVI
IL CASO

Controllo serrato su ogni residente effettivo e via gli abusivi. Il X municipio ha avviato ieri le verifiche sugli abitanti dell'Idroscalo di Ostia. Sono 800, stando al censimento effettuato sei anni fa, gli aventi diritto ma più di un centinaio gli irregolari che vivono a ridosso della «zona rossa», quella a rischio esondazione alla foce del Tevere. Lo screening, predisposto dall'amministrazione prefettizia, è partito dopo che la protezione civile ha trasmesso agli uffici di via Claudio il piano di evacuazione dell'intera area, compresa tra via degli Aliscafi e piazza dei Piroscafi, in caso di avverse condizioni meteo o in eventuali situazioni di rischio idrogeologico.


IL CENSIMENTO

«Dobbiamo sapere esattamente quante persone vivono all'Idroscalo ammettono dal municipio- e soprattutto riportare il rispetto delle regole». Quel fazzoletto di terra che segna la fine del lungomare di Ostia a pochi passi da dove Pier Paolo Pasolini trovò la morte nel novembre del 1975 è ancora oggi per molti un rifugio clandestino. Sono i cosiddetti senza traccia che ruotano intorno a un sottobosco fatto di affitti in nero e miseria. Dalle stanze in condivisione, ai posti letto offerti a basso costo a extracomunitari in cerca di un giaciglio. Perfino i posteggi delle roulotte dei senza fissa dimora sono al soldo dei padroni dell'Idroscalo. Un giro di illegalità a cui la commissione prefettizia che guida il municipio di Ostia sta mettendo un freno. Chi non ha i requisiti dovrà andarsene e i servizi sociali offriranno l'assistenza necessaria.

LE REAZIONI

«Ben vengano i controlli tuona Franca Vannini, portavoce della Comunità Foce Tevere- sono anni che li sollecitiamo perché sull'assegnazione delle residenze si chiude un occhio con troppa facilità. Ci sono perfino certificati che risalgono al 2015». Eppure vige ancora un'ordinanza comunale, varata dall'allora sindaco Alemanno, che blocca il rilascio delle residenze al 2010, all'indomani di un selvaggio tentativo di sgombero dell'area. Lo stop però non è stato rispettato e all'Idroscalo ci sarebbero attualmente almeno cento persone che sarebbero fuori dal censimento. Un numero non indifferente da dover gestire nel caso di un'eventuale emergenza. Per questo, l'amministrazione del X municipio ha dato mandato all'ufficio anagrafe di fare una prima stima degli effettivi.

I RISCHI

A rischio esondazione, aggravato anche dalle pesanti costruzioni che sono state realizzate a ridosso, l'area necessita di una messa in sicurezza e l'idea di un trasloco definitivo non convince i residenti. «Siamo contrari al progetto del Parco Tevere di qualche anno fa sottolinea Vannini- questo è il nostro borgo e non sogniamo un futuro lontano da qui». Prima di Alemanno ci avevano già provato 20 anni fa a ridisegnare l'Idroscalo, quando in Campidoglio governava la giunta Rutelli. Il Comune voleva abbattere un centinaio di alloggi. E aveva schierato 20 tra bulldozer, autocarri e pale meccaniche.
L'incubo sgombero per adesso è scongiurato. Quello che preme all'amministrazione del X municipio ora è garantire le procedure di emergenza. «Chiediamo una riqualificazione dell'intera area aggiungono i cittadini- un programma che sia integrato con l'ambiente e con il tessuto urbano». L'Idroscalo affronta così un altro autunno, tra paure e speranze. Una zona da sempre nelle mire della politica, che qui ha lanciato i progetti avveniristici, e terreno fertile per la speculazione edilizia. «Il nostro piano di zona è sparito conclude la portavoce della comunità Foce Tevere- ma continuano a spuntare i residence e gli alberghi dei grandi imprenditori di Ostia».
(Mirko Polisano - Il Messaggero, 14 settembre 2016)

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