Diversi
mesi fa un’associazione del territorio ha scritto al Teatro del Lido per chiedere
informazioni su un evento che si sarebbe dovuto tenere di lì a poco. Abbiamo analizzato
il contratto e interpellato il gestore del Teatro Gian Filippo Lange che dopo
una serie di messaggi fra le parti, ha inviato il contratto. Le cose che non vanno sono le seguenti:
Il
contratto è tra l'associazione richiedente e Zetema e viene richiesto un
contributo di 200 euro forfettari, che servono a pagare gli operatori (luci,
suoni, hall ecc.) Peccato che per stessa ammissioni di Lange, questi operatori
non siano dipendenti Zetema e alla domanda se si può dunque mettere dei propri
operatori per abbattere i costi la risposta è stata negativa. Dunque, ci si
pone due domande :
1)
Perché, un teatro pubblico e partecipato, obblighi ad una spesa esosa per
pagare personale che non è dipendente di Zetema e non consenta di mettere
proprio personale per abbattere i costi.
2)
Non viene citato nel contratto il subappalto tra Zetema e questi operatori.
Come sono stati scelti? Su base di Avviso Pubblico? Bandi di gara? Come li paga
Zetema? Con fattura?
Non
è dato sapere, dunque ben poca trasparenza.
Inoltre,
nel contratto è scritto chiaramente che sono vietate iniziative PARTITICHE e
l'esposizione di simboli di partito. All'osservazione che ciò non corrisponde
alla verità, Lange ha risposto che è successo una sola volta e che le bandiere
di partito sono state tolte subito. Falso anche questo. Falso che è successo
una sola volta, falso che le bandiere sono state tolte.
Risulta
invece che il Senatore Esposito ha scritto e confermato di aver pagato il TDL. Dunque
la domanda è: il Senatore ha firmato il contratto con Zetema a titolo personale
o come PD?
E
ancora, perché nel direttivo costituito da n-associazioni non possono entrare
altre associazioni?
Luca
Bergamo (vicesindaco e assessore alla cultura del comune di Roma e Giuliana Di
Pillo (delegata del sindaco per il Municipio X) sanno queste cose? Quel teatro
è una roccaforte vivente del PD, GD e Sinistra Italiana (o SeL che dir si
voglia). I responsabili del Movimento 5 Stelle tutte queste cose le sanno? E se
sì, perché non lo vogliono mettere a bando consentendo ad altre associazioni
culturali di partecipare con una loro proposta?
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